Un piccolo fagotto in spalla, con dentro giusto l’essenziale, e via, in giro per il mondo. Questo era il mio ideale di vita a sei anni. Ora ho qualche anno in più, ma l’idea è rimasta: l’idea del viaggio come scoperta, avventura e libertà. Così, da qualche annetto, ho iniziato a prendere i primi aerei, e ad atterrare in posti lontani, nuovi e meravigliosi. Finita l’università, grazie al mio lavoro e alle strane coincidenze della vita, i viaggi sono diventati sempre più numerosi e sempre più lunghi. E spesso, dall’altra parte del mondo, mi ha aiutato molto leggere le esperienze di chi era passato di là prima di me.

E allora eccomi qui, a raccontarvi le mie piccole avventure, per darvi qualche consiglio, e per cercare di “contaminarvi” col mio entusiasmo e convincervi che vale davvero la pena, di salire su quell’aereo.

venerdì 14 novembre 2014

CHATUCHAK MARKET


E arriviamo finalmente al posto che amo di più a Bangkok in assoluto. Il mitico, inimitabile mercato Chatuchak. Nessuno sa davvero quante bancarelle ci siano, i più ottimisti parlano di 10.000. Ripeto, 10.000 bancarelle. Un vero e proprio labirinto dove trovi qualunque cosa possa venirti in mente. C’è ogni week-end e ci si arriva comodamente con la metro. Quando vengo a Bangkok, compro solo ed esclusivamente qui. A parte il fatto che i prezzi sono i più bassi che abbia visto (e la regola d’oro al Chatuchiak è contrattarecontrattarecontrattare), si trovano delle cose davvero particolari: ci sono tantissimi artigiani da tutto il mondo che propongono le loro creazioni, spesso pezzi unici e originali. Capisco che parlare di un mercato di 10.000 bancarelle possa scoraggiare i più (sarà il motivo per cui ogni volta che chiedo a qualcuno di venire con me non ricevo risposte del tutto entusiastiche…), e devo ammettere che c’è sempre tantissima gente e fa davvero caldo. Ma rispetto ai grandi centri commerciali e ad altri mercati dove sono stata, assapori un pochino della vera Thailandia: ci sono tanti thailandesi che vendono e comprano, e non è assolutamente costruito a misura di turista. Oltretutto il mercato è molto ben organizzato, suddiviso in aree a seconda della merce venduta, e un po’ dappertutto distribuiscono le cartine con la mappa (…io mi ci sono regolarmente persa dentro, ma è anche quello il bello). Si va dai classici abbigliamento (anche vintage), borse, scarpe, creme, saponi; a mobili, stoffe, valigie, artigianato in legno, spezie. Per non parlare dell’area animali. Un’intera zona del mercato è dedicata alla vendita di qualsiasi tipo di animale. Purtroppo, molti sono tenuti in condizioni abbastanza degradanti. Però vale la pena fare un giro. Si passa da cani, gatti e conigli, a serpenti, scorpioni, grilli e vermi; e poi ancora pesci tropicali, mini-aragoste, polli, pulcini, maiali e cinghiali, pappagalli e roditori di tutti i tipi. Girando tra le bancarelle, mi è capitato di imbattermi in un pappagallo giallo e azzurro inseguito dal proprietario, e in un cinghiale enorme che scavava tra la ghiaia cercando qualche briciola da mangiare.

Non male anche il mercato notturno Suan Lum Night Bazaar, dove si arriva con un apposito traghetto che parte da Saphan Taxin (uno dei moli principali). Rispetto al Chatuchak market è un po’ più “finto” e costoso, ma molto carino.

Altro mercato davvero bello (anche se di nuovo, meta molto turistica) è il floating market, il mercato galleggiante.


Vale la pena andarci non tanto per fare acquisti, ma perché è molto particolare, colorato e affascinante; dal mercato partono dei piccoli tour sulle barchette di legno che ti portano nei canali più interni, dove sulle sponde, tra la fitta vegetazione e le palme, si intravedono le casette di un villaggio e donne che lavano i panni nelle acque torbide del fiume.






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