A Bangkok trovate sia la metropolitana che lo skytrain, che
corre tra i grattacieli su binari sopraelevati. Il primo impatto con le mappe
delle varie fermate è abbastanza traumatico, ma niente paura, al massimo
sbagliate un paio di volte la direzione (parlo per esperienza personale).
Lo skytrain è davvero bello, molto futuristico, occhio però
perché calcano un po’ la mano con l’aria condizionata, per i freddolosi,
portatevi dietro una maglia. Ah e soprattutto TENETE IL BIGLIETTO perché vi
servirà per uscire dalle stazioni! Altrimenti ci sono i taxi, e qui apriamo una
piccola parentesi. Rispetto ai nostri taxi, costano davvero pochissimo, e per
pochissimo intendo che magari fate mezz’ora di viaggio e pagate l’equivalente
di tre euro. Ma primo dovete sempre chiedere ai tassisti di accendere il taximeter,
spesso con una certa insistenza (altrimenti fanno loro i prezzi e li duplicano
se non triplicano, o se proprio si rifiutano contrattate il prezzo che vi
propongono); secondo tenete presente che c’è davvero tanto traffico, nel senso,
pensate alla vostra idea di tanto traffico e moltiplicatela per quattro. Il
rischio è di imbattersi in sfiancanti code di ore e ore, quindi se avete orari
particolari da rispettare e decidete di prendere il taxi, vi conviene partire
con un bel po’ di anticipo.
TUK TUK TUK TUK TUK
E poi, beh, ci sono i mitici TUK-TUK. Come descriverli… sono
una sorta di incrocio tra un’ape car e una motoretta, su tre ruote, colorati e
decisamente instabili. Sicuramente vi verrà offerto più di un passaggio. E’
vero è un po’ pericoloso, perché guidano in modo decisamente spericolato, e la
corsa costa di più di quella di un taxi, ma io vi consiglio di provarlo almeno
una volta.
La prima volta che ci sono salita era sera e c’era parecchio
traffico, i sedili erano minuscoli, e il tuk-tuk era tappezzato di luci
colorate.
Mi ricordo che appena è partito ho capito subito che le
possibilità di non arrivare del tutto incolume alla meta erano parecchie, ma
contemporaneamente sfrecciare tra le macchine, essere sballottolata e sentire
il vento caldo di Bangkok tra i capelli era davvero divertente, e quindi ho
iniziato a ridere, con quella risata un po’ isterica a metà tra il divertimento
e la paura. Non so per quale strano motivo il conducente ha interpretato la mia
risata come un invito ad accelerare, e quindi più ridevo, più lui rideva, e più
andava veloce, e avanti così, e io un po’ per lo spavento e un po’ per
l’adrenalina non riuscivo più a fermarmi…è stato quando il tuk-tuk ha impennato
e per poco non ci rovesciamo in mezzo alla strada che ho capito che era il
momento di smettere di ridere. Le altre volte è andata decisamente meglio,
niente impennate, al massimo qualche curva su due ruote, ma davvero, non potete
andarvene da Bangkok senza esservi fatti almeno un giretto.
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