Un piccolo fagotto in spalla, con dentro giusto l’essenziale, e via, in giro per il mondo. Questo era il mio ideale di vita a sei anni. Ora ho qualche anno in più, ma l’idea è rimasta: l’idea del viaggio come scoperta, avventura e libertà. Così, da qualche annetto, ho iniziato a prendere i primi aerei, e ad atterrare in posti lontani, nuovi e meravigliosi. Finita l’università, grazie al mio lavoro e alle strane coincidenze della vita, i viaggi sono diventati sempre più numerosi e sempre più lunghi. E spesso, dall’altra parte del mondo, mi ha aiutato molto leggere le esperienze di chi era passato di là prima di me.

E allora eccomi qui, a raccontarvi le mie piccole avventure, per darvi qualche consiglio, e per cercare di “contaminarvi” col mio entusiasmo e convincervi che vale davvero la pena, di salire su quell’aereo.

giovedì 20 novembre 2014

MUOVERSI A BANGKOK: SOTTOTERRA, PER ARIA E SU TRE RUOTE


A Bangkok trovate sia la metropolitana che lo skytrain, che corre tra i grattacieli su binari sopraelevati. Il primo impatto con le mappe delle varie fermate è abbastanza traumatico, ma niente paura, al massimo sbagliate un paio di volte la direzione (parlo per esperienza personale).


Lo skytrain è davvero bello, molto futuristico, occhio però perché calcano un po’ la mano con l’aria condizionata, per i freddolosi, portatevi dietro una maglia. Ah e soprattutto TENETE IL BIGLIETTO perché vi servirà per uscire dalle stazioni! Altrimenti ci sono i taxi, e qui apriamo una piccola parentesi. Rispetto ai nostri taxi, costano davvero pochissimo, e per pochissimo intendo che magari fate mezz’ora di viaggio e pagate l’equivalente di tre euro. Ma primo dovete sempre chiedere ai tassisti di accendere il taximeter, spesso con una certa insistenza (altrimenti fanno loro i prezzi e li duplicano se non triplicano, o se proprio si rifiutano contrattate il prezzo che vi propongono); secondo tenete presente che c’è davvero tanto traffico, nel senso, pensate alla vostra idea di tanto traffico e moltiplicatela per quattro. Il rischio è di imbattersi in sfiancanti code di ore e ore, quindi se avete orari particolari da rispettare e decidete di prendere il taxi, vi conviene partire con un bel po’ di anticipo.

TUK TUK TUK TUK TUK
E poi, beh, ci sono i mitici TUK-TUK. Come descriverli… sono una sorta di incrocio tra un’ape car e una motoretta, su tre ruote, colorati e decisamente instabili. Sicuramente vi verrà offerto più di un passaggio. E’ vero è un po’ pericoloso, perché guidano in modo decisamente spericolato, e la corsa costa di più di quella di un taxi, ma io vi consiglio di provarlo almeno una volta.
La prima volta che ci sono salita era sera e c’era parecchio traffico, i sedili erano minuscoli, e il tuk-tuk era tappezzato di luci colorate.


Mi ricordo che appena è partito ho capito subito che le possibilità di non arrivare del tutto incolume alla meta erano parecchie, ma contemporaneamente sfrecciare tra le macchine, essere sballottolata e sentire il vento caldo di Bangkok tra i capelli era davvero divertente, e quindi ho iniziato a ridere, con quella risata un po’ isterica a metà tra il divertimento e la paura. Non so per quale strano motivo il conducente ha interpretato la mia risata come un invito ad accelerare, e quindi più ridevo, più lui rideva, e più andava veloce, e avanti così, e io un po’ per lo spavento e un po’ per l’adrenalina non riuscivo più a fermarmi…è stato quando il tuk-tuk ha impennato e per poco non ci rovesciamo in mezzo alla strada che ho capito che era il momento di smettere di ridere. Le altre volte è andata decisamente meglio, niente impennate, al massimo qualche curva su due ruote, ma davvero, non potete andarvene da Bangkok senza esservi fatti almeno un giretto.

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